Per Hayao Miyazaki, colonna portante dello Studio Ghibli, attraverso cui ha dato alla luce diverse opere tra cui “la città incantata” e “si alza il vento”, il tema del volo, l’elemento dell’aria ed il sogno sono talismani gelosamente custoditi nei suoi film.
Tanto per iniziare, il nome dello studio di animazione si rifà al Ghibli, vento caldo tipico del deserto proveniente da sud-est. Fu Hayao Miyazaki, appassionato di aviazione, a scegliere il nome (infatti "Ghibli" era anche il soprannome del Caproni Ca.309, aereo della Regia Aeronautica concepito per operare in Nordafrica con l'aviazione coloniale), per indicare l'entusiasmo e la determinazione nel creare qualcosa di nuovo e sensazionale nel mondo dell'animazione giapponese.
Si potrà poi vedere come la magia del vento e l’irrealtà del sogno sono magistralmente tessuti all’interno delle sue creazioni, tanto da creare un arazzo dalle mille sfumature nel quale perdersi e fluttuare.
Jiro, il nostro protagonista, è un ragazzo giapponese miope con il sogno del volo, dell’aviazione. A causa della vista non può pilotare aerei, ma può progettarli. Sarà il sogno a farglieli pilotare, il sogno e il collegamento onirico con il signor “Caproni”. No, non “Giorgio Caproni”, il poeta famoso “per essere uscito alla prova di maturità della quinta liceo” della classe del ’98, ma “Giovanni Caproni”. La Caproni era un'impresa del settore metalmeccanico che rappresentò altresì una delle più importanti aziende aeronautiche italiane fondata, appunto, da Giovanni Battista Caproni.
Jiro dipanerà la sua esistenza sulle parole del poeta francese Valéry:
Le vent se lève!... il faut tenter de vivre.
Attraverso le tante difficoltà, Jiro cerca di districarsi tra le turbolenze della vita cercando sempre di seguire il vento, e la voglia di farsi guidare sempre verso nuovi orizzonti.
Il film è ispirato, per la storia d’amore che vi è racchiusa, dall’omonimo romanzo di “Tatso Hori”, mentre per quanto riguarda la carriera del personaggio, Miyazaki ha unito il suo amore per l’aviazione creando una storia leggermente autobiografica, e romanzata.
La cosa che più colpisce di questo film è la forza che trasmette. Ogni volta che lo guardo vengo invasa da lacrime amare, che però all’interno racchiudono la voglia di voler far di più, perché come canta Guccini in “Vedi Cara”:
Vedi cara, le stagioni ed i sorrisi Son denari che van spesi con dovuta proprietà
Un film che consiglio a chi vuole passare due ore in compagnia di personaggi colmi di insegnamenti da dare. A chi vuole passare due ore, usando le parole degli 883 nella canzone “Aeroplano”:
“Seduti qui, sognando di volare via”.
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