Solletico: sofferenza o divertimento?
- federica pirpignani
- 31 gen 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Il solletico è una delle armi più potenti che possano esistere nel mondo. Così potente che farebbe un baffo a qualsiasi diavoleria esposta nei musei della tortura in giro per il mondo, risalente a quando ancora era in vigore la legge del Taglione . E’ talmente crudele che non c’è un modo di rappresentarla, è come un demone invisibile, è solo questo il motivo per cui non ha un’intera sala di esposizione in questi macabri musei . Ma sono sicura che potrebbe essere utilizzato come strumento per far confessare i criminali, neanche i più duri riuscirebbero a resistere. Eppure ci sono alcune persone che rimangono impassibili di fronte a questa diavoleria . Ecco , quelle possono essere considerate invincibili, immortali, il cui potere si aggira intorno a quello di Zeus. Ma andiamo ad analizzare più da vicino questa sensazione. E’ provocata innanzitutto da una persona che vi sfiora alcune parti del corpo, ad esempio i fianchi, le piante dei piedi, le ascelle , il palmo delle mani… .

Al contatto si genera questo fastidio, che, se viene protratto per un lungo periodo di tempo diventa una sofferenza. La reazione del nostro organismo, però , è una risata. C’è dunque del contraddittorio in questa reazione: fa stare male, eppure ridiamo a crepapelle fino a raggiungere la sensazione di avere esaurito l’aria nei polmoni, come se avessimo visto un nostro amico fare una figuraccia o cadere in uno di quei modi da show televisivo. Ma questa risata può essere assimilata a quella generata dal divertimento solo dal punto di vista del suono e della mimica facciale. Dai vari studi si evince che le due, infatti, prendono origine da parti diverse del cervello.
In base alla reazione del nostro corpo possono essere individuate due categorie di solletico:
Gargalesis, il più intenso. Come risposta a questo forte stimolo prolungato nel tempo si ottiene una risata
Knimesis , più lieve, solitamente non scatena una risata, ma produce una sensazione di fastidio che si avvicina ad un prurito
La Gargalesis ha un accezione scherzosa. Può avere infatti lo scopo di insegnare ai bambini a difendersi e proteggersi attraverso il gioco sociale. Può risultare utile al fine dello sviluppo di tecniche difensive e di combattimento. Secondo altre interpretazioni aiuta a relazionarsi con il genitore e per il rafforzamento del rapporto.

E’ stato notato inoltre che si può auto provocare la Knimesis, sfiorandosi la pelle , mentre la Gargalesis può essere indotta solo da una seconda persona. Come mai non siamo in grado di farci il solletico da soli?
Il nostro cervelletto ce lo impedisce. Questo infatti può monitorare la posizione dei nostri arti. Dato che riesce a seguire la mano nel suo movimento e sa dove questa vuole andare a parare , ferma il cervello in anticipo, prima dello scatenarsi della reazione, andando a smorzare l’effetto .
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