Proseguendo il nostro viaggio negli anni 60 non possiamo che imbatterci nel capolavoro di Stanley Kramer, Indovina chi viene a cena ( 1967 ).
Joanna Drayton, interpretata da Katharine Houghton, è una ragazza bianca agli albori dei suoi vent’anni , figlia di una coppia liberal di San Francisco, la quale , durante il suo soggiorno alle isole Hawaii, incontra un uomo , il dottor John Prentice. Impiega solo 20 minuti ad innamorarsene follemente e i due spendono la restante parte della vacanza insieme, maturando l’idea di sposarsi. Joanna, Joey per gli amici, presa dal giovane e puro sentimento, sembra sottovalutare un problema non indifferente all’epoca. John è di colore e i matrimoni misti non sono proprio una passeggiata in quegli anni. Ma la ragazza è impaziente di presentarlo ai suoi genitori, convinta che non avrebbero avuto nessuna obbiezione a riguardo, dato che proprio loro la avevano cresciuta con idee di uguaglianza.

Dunque i due promessi sposi giungono a San Francisco entusiasti di annunciare la notizia della loro unione. La madre di Joey, Christina Drayon, interpretata da Katherine Hepburn, proprietaria di una galleria d’arte, inizialmente è scettica a riguardo e teme la reazione del marito Matt, interpretato da Spencer Tracy, il
quale non è per niente contento , date le difficoltà non indifferenti che i due saranno portati ad affrontare. Seguono una serie di dialoghi e discussioni fra i vari personaggi circa il da farsi per il matrimonio. Ben presto, a peggiorare la situazione si aggiungono anche i genitori di John, i quali sono stati invitati a cena a San Francisco dai Drayon. Anch’essi sono molto restii riguardo a questa unione poco ordinaria, ma le mamme dei ragazzi, rendendosi conto dei puri sentimenti che infiammano i cuori dei loro figli, si convincono del fatto che sia tutto ciò che conta davvero.
“Lei ha imparato quelle che le abbiamo insegnato” afferma Christina “ e cioè che era ingiusto ritenere che i bianchi fossero, non si sa per quale ragione, superiori ai negri, così come ai rossi e ai gialli naturalmente. E che quelli che la pensano così sono in errore, alcuni per malvagità, altri per stupidità, ma sempre sempre in errore. Questo le abbiamo detto. E quanto l'abbiamo detto non abbiamo aggiunto: "Però non ti innamorare di un uomo di colore”.

Attraverso una serie di confronti e scambi di opinioni tra i vari personaggi a proposito del consenso al matrimonio, si giunge alla scena più bella che chiude il sipario del film, in cui le famiglie annunciano la propria decisione circa l’approvazione o meno dell’unione.
Quando il film uscì nelle sale correva l’anno 1967, in cui i matrimoni interraziali smisero di essere illegali con il 14° emendamento negli States appena sei mesi prima dell’uscita. Dunque il film era molto innovativo per l’epoca, venne trattato un argomento molto delicato e spinoso, ma nonostante ciò fu molto apprezzato dalla critica, tanto che vinse due oscar. Katharine Hepburn venne premiata per il proprio ruolo da protagonista, mentre il secondo premio andò alla sceneggiatura. A soli quattro mesi dall’uscita nelle sale, Martin Luther King fu assassinato. Dato che i film in quegli anni permanevano a lungo in cartellone, a seguito dell’accaduto fu ritenuto opportuno tagliare la scena del film in cui, alla notizia di un altro ospite a cena, la domestica chiede sarcasticamente:
"E’ forse il reverendo Martin Luther King?"
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