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Immagine del redattoreIlaria Galluccio

The Environmenstrualweek: la settimana dedicata alle mestruazioni sostenibili


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Anche le mestruazioni possono essere sostenibili

Vi è mai capitato di pensare a come poter diventare sostenibili con il ciclo mestruale?


La onlus Marevivo, organizzazione attiva per la tutela dell’ambiente,pianificò nei giorni dall’19 al 25 ottobre 2020 la cosiddetta #Environmenstrualweek.

Un vero e proprio gioco di parole che vuole dare un’accortezza in più sull’impatto ambientale delle mestruazioni.


Quest’anno invece, l’associazione che si occupa della salute del pianeta è Wen, decisa nel portare avanti la campagna di sensibilizzazione attraverso l’uso dei social media.


Bisogna precisare che questo non è un discorso fatto per una élite esclusiva ma anche per coloro che desiderano approfondire l’argomento e poter dare dei consigli a chi non è consapevole dell’inquinamento generato dai prodotti mestruali.


Uno degli obiettivi da raggiungere in questa settimana riguarda anche la contribuzione a romperne il tabù; ancora oggi molte donne provano vergogna a parlare di ciclo mestruale e assorbenti perché considerati come “qualcosa di sporco che crea imbarazzo”.


In realtà poter parlare di mestruazione può aiutare a scambiarsi dei pareri, delle opinioni in modo da sentirsi meno sole e poter contare sul #girlpower.


La rivoluzione è iniziata!


Secondo le statistiche,ogni anno in Italia vengono buttati in discarica circa 1 milioni di assorbenti monouso, ciò vuol dire il 4% del totale dei rifiuti urbani.

I prodotti mestruali sono il quinto rifiuto più comune che viene trovato sulle spiagge europee.


Inoltre, un assorbente impiega 500 anni per degradarsi nell’ambiente.


Purtroppo, molti di noi non sanno cosa viene utilizzato per produrre un assorbente monouso; essi sono composti per il 90 % di plastica e altre sostanze nocive spesso derivate dal petrolio così come le cosiddette “perle mangia odori”.


Nell’arco della vita di una donna sono circa più di 11000 i prodotti mestruali usati;

Mentre tra il 35-47% sono i prodotti buttati all’interno dei Wc.

Per non parlare del 10% delle donne che non hanno la possibilità di acquisto di questi beni di prima necessità.



-Possiamo dunque parlare di eco-mestruazioni?


Ogni donna ha il diritto di poter vivere la propria femminilità nel modo più ecologico possibile.

Al giorno d’oggi sono tantissime le opportunità presenti nel mercato della sostenibilità.


Le alternative sono:


Coppette mestruali, mutande assorbenti, assorbenti naturali e persino riutilizzabili.


-Le coppette mestruali, composte per il 100% da silicone medico sono una delle soluzioni più gettonate.

La loro forma si adatta al corpo di qualsiasi donna.

Per essere utilizzata bisogna solamente sterilizzarla in acqua calda all’inizio del ciclo mestruale e alla fine per poi conservarla dentro un contenitore per evitare polvere e altri agenti patogeni.


-Le mutande assorbenti, sono usate in combo con le coppette mestruali per una maggiore sicurezza, nel caso in cui per la fretta o altre ragioni la coppetta non è stata posizionata correttamente, creando delle situazioni di disagio.


Per chi invece vuole approcciarsi al mondo della sostenibilità ma non si sente a proprio agio nell’acquisto della coppetta mestruale può provare con gli assorbenti naturali composti da elementi biodegradabili ed eco-friendly così come i semplici assorbenti riutilizzabili il cui scopo è quello di diminuire la continua crescita di rifiuti senza rinunciare all’immancabile assorbente.


I prodotti sono disponibili nei negozi online e anche in qualche negozio fisico tipicamente eco-friendly.

Per salvaguardare l’ambiente bisogna che ogni persona agisca nel proprio piccolo oggi, domani e sempre.



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