top of page
Duccio Zambelli

Il pagellone sportivo di febbraio

Continua la rubrica mensile firmata Redazione Sport, che alla fine di ogni mese riassume i successi (e gli insuccessi) di atleti e squadre italiane e non in giro per il Mondo. Un vero e proprio pagellone nel quale saranno valutati gli eventi sportivi più importanti degli ultimi 30 giorni (in questo caso 28). Pronti? Cominciamo!


CALCIO


La crisi nera del Liverpool: voto 5

30 punti in meno rispetto allo scorso anno per la squadra di Jurgen Klopp che sembra aver rotto il suo incantesimo vincente.

I campioni di Inghilterra in carica hanno accusato pesantemente l’infortunio al ginocchio di Virgil Van Dijk, il gigante olandese che si è dimostrato il vero e proprio comandante della difesa dei Reds.

Nelle ultime settimane avrete senz’altro visto gli errori scellerati di Alisson contro City e Leicester, solo il simbolo di quanto gli schemi e gli ingranaggi finora perfetti della squadra non girano più. Si sbagliano passaggi banali, uscite a vuoto, si perdono partite che sembravano già vinte. Un anno fa sembravano invincibili e insieme al pubblico di Anfield si avviavano verso ad un inevitabile titolo a suon di goleade.

Adesso, con gli spalti tristemente vuoti, sono costretti a rincorrere avversarie che si fanno sempre più distanti, ma soprattutto a sopportare lo straziante confronto con i risultati dello scorso anno.


TENNIS


Un emozionante Australian Open con il ritorno del pubblico e le conferme di Djokovic e Osaka: voto 8

Il mese di Febbraio ha regalato molte emozioni a tutti gli appassionati di tennis: si è disputato il primo slam della stagione, in Australia. L’edizione di quest’anno non verrà ricordata solo per i grandi match che si sono disputati, ma soprattutto per il ritorno di un elemento imprescindibile per lo sport, che in Italia manca ormai da un anno: la presenza del pubblico allo stadio. Certo, la capienza dello stadio era ridotta al 50%, la mascherina era obbligatoria per tutti gli spettatori, e a un certo punto del torneo è stato imposto un lockdown di 5 giorni valido per tutti tranne che per i tennisti, ma ci basta vederli, lì, al loro posto, questi spettatori che sono già entrati nella storia, per sognare una parvenza di normalità.

Normalità che si ritrova nel nome del vincitore del torneo maschile, il buon vecchio Novak Djokovic, che in Australia è abituato a dominare: ha vinto 9 degli ultimi 13 Australian Open. Sale dunque a quota 18 slam vinti in carriera a -2 da Nadal e Federer e dimostra di avere ancora tanto da dare a questo sport. Djokovic ha compiuto una vera e propria impresa, soprattutto considerando che nel corso del terzo turno contro Fritz, il serbo era scivolato sulla scritta Melbourne e aveva subito un grave stiramento agli addominali. Nel corso di quel match Novak aveva pensato di ritirarsi, ed era riuscito a vincere al quinto turno per il rotto della cuffia. Chi credeva che fosse destinato a uscire presto dal torneo si è dovuto ricredere, visto che da allora non ha più mostrato segni di cedimento, arrivando a dominare in finale uno spento Daniil Medvedev 7-5,6-2,6-2. La next gen dovrà ancora aspettare, al momento Djokovic, Nadal e Federer (che tornerà a Doha dopo più di un anno di assenza) non mollano un colpo.

Grande vittoria nel torneo femminile per Naomi Osaka, che in finale ha sconfitto l’americana Jennifer Brady 6-4,6-3. Quarto slam per la giapponese cresciuta in America, che sembra aver definitivamente raccolto il testimone da Serena Williams: la leggenda vivente di questo sport è stata sconfitta in semifinale proprio da Osaka. Serena, che quest’anno compirà 40 anni e non vince uno slam dal 2017, in conferenza stampa è scoppiata in lacrime per la disperazione e ha ammesso che potrebbe ritirarsi a breve. Sorprese, colpi di scena, emozioni forti: questa edizione dell’Australian Open non si è fatta mancare niente.


SCI


Un mondiale di Cortina nato e continuato sotto una cattiva stella: voto 5

Prima ancora di cominciare l'Italia aveva perso la sua punta di diamante Sofia Goggia. Poi la nebbia e la neve che ne hanno posticipato l'inizio. La sfortuna con qualche medaglia di legno di troppo e qualche punto oscuro sull'organizzazione. Per fortuna a raddrizzare il Mondiale di casa per l'Italia ci hanno pensato Marta Bassino e Luca De Aliprandini, portando al medagliere azzurro le uniche due medaglie iridate della competizione. Per leggere di più su questi Mondiali, vi consigliamo il nostro articolo completo che potete leggere CLICCANDO QUI


Mese pieno di medaglie per Michela Moioli: voto 9

Nel giro di sole ventiquattro ore, la venticinquenne bergamasca, è riuscita a conquistare due medaglie d’argento nei mondiali di snowboardcross svolti a Idre sulle montagne svedesi. Infatti Michela è salita sul secondo gradino del podio sia nella gara individuale di specialità di boardercross dell’11 febbraio, nella quale, dopo una partenza difficile, è riuscita a rimontare nel finale aggiudicandosi l’argento, dedicato all’amica discesista Sofia Goggia; sia nella gara a squadre del giorno successivo sfiorando l’oro, al fianco del ventisettenne Lorenzo Sommariva che ha conquistato la sua prima medaglia mondiale. Moioli invece sale a quota 6 e continua a regalarci grandi emozioni anche nella coppa del mondo, dove, in Austria, conquista il suo secondo oro stagionale, sempre nella disciplina dello snowboardcross, che le permette di guidare la classifica della coppa di specialità dopo tre tappe di sei.


Il "vorrei ma non posso dell'Italia ai mondiali di biathlon: voto 5,5

Dal 9 al 21 febbraio sono andati in scena i Campionati mondiali di biathlon a Pokljuka (Slovenia), nella spettacolare cornice ambientale della Parco nazionale del Triglav, a pochi passi dal magico Lago di Bled. La rassegna è stata sottotono per i nostri portacolori: l’Italia ha segnato un bel zero alla voce medaglie, fatto che non accadeva dai Mondiali di Ruhpolding (Germania) del 2012. Una controprestazione evidente, specialmente tenendo in considerazione le 5 medaglie (due ori, due argenti e un bronzo) vinte nel 2019 e le 4 conquistate nel mondiale di casa ad Anterselva lo scorso anno (due ori e due argenti). Tuttavia parlare di delusione sarebbe eccessivo (in svariate occasioni gli italiani hanno sfiorato il podio e, complessivamente, sono state 10 le top-10): il risultato ottenuto in terra slovena non è così discordante con l’andamento degli azzurri nella prima parte di stagione. Tra dicembre e gennaio erano infatti arrivati solamente una vittoria (archiviata da Dorothea Wierer) e quattro podi in totale. E i mondiali, purtroppo, non sono iniziati col piede giusto: le nostre punte di diamante Dorothea Wierer e Lukas Hofer hanno patito un malanno di stagione che li ha privati della forma migliore sugli sci. Tuttavia i due hanno lottato fino all’ultimo per le medaglie, andando a un passo (o meglio a pochi centimetri) dal vincere il titolo nella Single Mixed Relay (staffetta a coppie), sfumato con l’errore sull’ultimo bersaglio dell’ultimo poligono. Wierer (voto 6,5), grande protagonista dei Mondiali del 2020 con ben due ori e un argento individuali, non è riuscita a ripetersi, raggiungendo come miglior risultato il quarto posto nell’Inseguimento (gara in cui è stata protagonista di una rimonta incredibile dal ventesimo posto ottenuto nella sprint). Nonostante non sia salita sul podio, l’altoatesina si è potuta consolare con la vittoria della Coppa di specialità dell’Individuale. Lukas Hofer (voto 6) è stato in lotta per l’argento fino all’ultimo poligono nella Mass Start e ha disputato una prova eccellente nella Single Mixed e nella Staffetta maschile, mentre non è entrato in Top-10 nelle altre gare individuali per via dei troppi errori al tiro. Chi esce tutto sommato bene dalla rassegna in campo sloveno è Lisa Vittozzi (voto 6,5) che, dopo aver avuto un avvio di stagione complicato, è tornata a fare capolino tra le prime dieci del mondo, archiviando due quinti posti e perdendo il podio solo nel giro conclusivo nella Mass Start. I delusi, invece, delle due settimane di gare, sono Federica Sanfilippo (voto 4) e Dominik Windisch (4,5), mentre meritano una nota di applauso Thomas Bormolini (voto 6,5), al miglior mondiale della carriera, e il classe 2000 Didier Bionaz (voto 6).


VELA


Luna Rossa, inseguendo il sogno: voto 9

Ventunanni dopo, Luna Rossa ci prova ancora. Dopo aver sfiorato l’impresa nel 2000 , il team Prada si prapara a sfidare nuovamente il team neozelandese per cercare di portare in Italia il trofeo velico più antico del mondo: l’America’s Cup. Battuti i britannici di Ineos Team UK, Luna Rossa si sta preparando per le regate finali contro Team New Zealand, inizialmente previste a partire dal 6 marzo, ma che a seguito del lockdown della città di Auckland, l’ACE (America’s Cup Event) ha posticipato comunicando che non si svolgeranno prima del 10 Marzo. Per ulteriori notizie sul percorso di Luna Rossa, vi consigliamo il nostro articolo completo che potete leggere CLICCANDO QUI


BASKET


Milano si prende la Coppa Italia contro una bellissima Pesaro: voto 7

Il finale era quello che tutti si aspettavano: l'Armani Milano ha vinto la sua settima Coppa Italia della sua storia. A stupire più che altro è stata l'altra finalista Pesaro, arrivata a un passo dalla vittoria dopo aver sconfitto Sassari all'overtime nei quarti e Brindisi in semifinale. Il lieto fine non c'è stato però per la Cenerentola della palla a spicchi. Il quintetto quasi tutto a stelle e strisce di Milano l'ha battuta senza troppe difficoltà nella finale secca: 87-59. MVP, manco a dirlo, Gigi Datome.


It's All Star time: voto 6

In NBA è tempo di All Star. Sono stati selezionati i 10 nomi dei migliori giocatori del campionato di basket più importante del mondo per partecipare alla speciale sfida che si svolgerà ad Atlanta il 7 marzo. I due capitani, LeBron James e Kevin Durant, sceglieranno le squadre il 4 marzo. Al draft per la scelte saranno presenti Curry, Doncic, Jokic e Leonard (oltre a James) per Ovest; Irving, Beal, Antetoukunmpo, Embiid e Tatum (che sostituirà Durant infortunato) per Est. Tra le riserve Harden, Brown, Simmons, LaVine, Brown, Randle, Vucevic, Paul, Gobert, Williamson, Mitchell, Lillard, George, Booker e Sabonis. Non ci sarà il pre selezionato Antony Davis, anche lui fuori per infortunio (sostituito da Booker). In merito di quest'ultima decisione, non sono mancate le polemiche per la mancata convocazione nei primi 24 giocatori iniziali.

ATLETICA


Larissa Iapichino da urlo! Record del Mondo Under20, eguagliata la mamma Fiona: voto 9

A star is born! Ai campionati italiani assoluti di Ancona, nel salto in lungo, Larissa Iapichino, classe 2002, vola atterrando a 6,91 metri, misura che vale il record del mondo junior indoor (che resisteva dal 1983) e la miglior prestazione stagionale mondiale. Inoltre, con questo salto, a soli 18 anni eguaglia il record assoluto italiano indoor, adesso suo in coabitazione con la madre Fiona May, icona del salto in lungo mondiale di fine anni ‘90, nonché due volte argento olimpico (ad Atlanta 1996 e Sydney 2000) e bicampionessa del mondo. E non è finita qui: il volo a 6,91 le consente di mettere in cassaforte la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo. Un sogno e mille emozioni, condivisi con la mamma Fiona e con il padre Gianni (ex astista di alto livello). Nella figlia d’arte scorre il sangue della vittoria: un talento di cui il Bel Paese sentirà parlare ancora in futuro. Ma il futuro di Larissa è già presente: dal 5 al 7 marzo si svolgeranno gli Europei Indoor a Torun (Polonia), dove l’astro nascente azzurro guiderà la spedizione italiana e proverà a lottare per il titolo.


MOTORI



Finalmente ci siamo, Lewis Hamilton ancora in Mercedes: voto 7,5

Dopo mesi di speculazioni, l’8 Febbraio è arrivata la tanto attesa ufficialità: Sir Lewis Hamilton ha firmato il rinnovo con Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team. Non è un sorpresa, ormai si era capito che il connubio vincente degli ultimi anni non si sarebbe sciolto. Il britannico resterà con la scuderia tedesca anche nella stagione di Formula 1 2021, anno in cui potrebbe conquistare l’ottavo titolo mondiale, superando definitivamente Michael Schumacher. Il lungo periodo di trattative, molto probabilmente dovuto per accordarsi sullo stipendio del pluricampione, si è concluso con la permanenza del pilota solo per un altro anno, andando ad alimentare già voci su un possibile ritiro nel 2022, e il progetto-idea di creare una fondazione benefica congiunta con Mercedes finalizzata ad una maggiore diversità e inclusione in tutte le sue forme nel motorsport. Sperando che la nuova stagione offra momenti memorabili e che la sfida per il mondiale sia più combattuta, ora ci accontentiamo di vedere le nuove vetture in attesa del primo appuntamento dell’anno il 28 Marzo in Bahrain.


REDAZIONE SPORT UNIFICHIAMOCI



Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page